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Immagine del redattoreAmy Marmori

Aromaterapia nella malattia di Parkinson

La malattia di Parkinson è un disturbo degenerativo lentamente progressivo di aree specifiche del cervello. I sintomi principali sono il tremore dei muscoli a riposo, la rigidità muscolare, il rallentamento dei movimenti volontari e la conseguente difficoltà a mantenere l’equilibrio. Tuttavia nella malattia di Parkinson ci sono una serie di sintomi più subdoli, spesso sottovalutati, legati in particolar modo alle emozioni. Questi sintomi, sebbene meno evidenti esternamente, possono avere un impatto significativo sulla qualità della vita.

Sassi impilati uno sopra l'altro in un contesto calmo e rilassante con sfondo del mare

Il Parkinson non si manifesta mai nello stesso modo in ogni paziente. Ogni persona ha la propria combinazione di sintomi e la propria evoluzione della malattia. Ci sono anche varie forme di parkinsonismo, che possono presentare caratteristiche simili ma con cause e progressioni differenti. Questo significa che non esiste una soluzione unica: è fondamentale adottare un approccio personalizzato che prenda in considerazione non solo i sintomi fisici, ma anche lo stato emotivo e psicologico del paziente.

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I farmaci allopatici attualmente disponibili possono rallentare il progresso della malattia e aiutare a gestire alcuni sintomi, ma purtroppo non possono ancora curarla. I pazienti parkinsoniani devono spesso assumere diversi farmaci in momenti specifici della giornata per mantenere un equilibrio terapeutico. A questo spesso si aggiungono i farmaci prescritti per gestire altri sintomi, come antidepressivi, ansiolitici o sonniferi. Questa politerapia può portare a interazioni indesiderate tra farmaci e ulteriori effetti collaterali, peggiorando la qualità di vita anziché migliorarla.

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È in questo contesto che l’aromaterapia può offrire un contributo significativo come parte di un approccio olistico alla cura della persona affetta da Parkinson. È importante chiarire fin da subito che gli oli essenziali non possono curare il Parkinson, ma possono essere un prezioso alleato per migliorare il benessere generale del paziente. L’obiettivo è prendersi cura della persona nel suo insieme, non solo dei sintomi della malattia. L' aromaterapia è quindi un importante supporto complementare, non alternativo, alla terapia allopatica di base.

Quando incontro una persona affetta da Parkinson, inizio sempre ascoltando attentamente la sua storia e cercando di capire quali sono i disturbi più fastidiosi. Ad esempio, se il problema principale è l’insonnia, è importante discutere insieme delle possibili cause. Solo dopo aver compreso a fondo la situazione emotiva e fisica della persona, propongo un percorso di aromaterapia personalizzato.


Gli oli essenziali possono essere utilizzati in vari aspetti per supportare il benessere delle persone con Parkinson:

  • Insonnia: Utilizzare oli essenziali rilassanti come lavanda vera (lavandula angustifolia), maggiorana (origanum majorana) o camomilla romana (Chamaemelum nobile) può favorire il sonno.

  • Tremore e ansia: Oli come il petitgrain bigaradier (citrus aurantium aurantium, foglie) o il vetiver (Vetiveria zizanoïdes), utilizzati tramite diffusione o in stick olfattivi, possono aiutare a ridurre l’ansia e migliorare il rilassamento.

  • Crampi muscolari: Un massaggio con oli essenziali ad azione spasmolitica, come il basilico indiano (Ocimum basilicum CT metylchavicol) o la salvia sclarea (Salvia sclarea), diluiti in un olio vegetale, può alleviare la rigidità e i crampi muscolari che spesso affliggono i pazienti.


Tuttavia, è fondamentale non limitarsi a una lista predefinita di oli per i vari sintomi.

L’approccio deve essere sempre personalizzato. Ad esempio, il tremore può avere cause diverse in ogni paziente: stress, paura, o persino difficoltà emotive legate alla malattia.

Solo ascoltando la persona e comprendendo il contesto globale si può scegliere l'olio aromaterapeutico più adatto.


Aromaterapia e Respirazione: Maggiori Benefici

Integro sempre la terapia olfattiva con esercizi di respirazione, poiché ciò amplifica gli effetti terapeutici degli oli essenziali. Una respirazione lenta e diaframmatica offre numerosi benefici: il ritmo respiratorio rallentato aiuta a ridurre la frequenza cardiaca e a stabilizzare la pressione arteriosa, contribuendo a uno stato di calma generale. Questa pratica, ispirata agli insegnamenti del metodo Buteyko, consente di migliorare l’ossigenazione dei tessuti senza iperventilare, portando a una maggiore efficienza del sistema respiratorio.

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Dal punto di vista emozionale, una respirazione lenta e controllata stimola il sistema nervoso parasimpatico, promuovendo uno stato di rilassamento profondo e riducendo i livelli di ansia. Questo può essere particolarmente utile per i pazienti con Parkinson, che spesso affrontano sintomi emotivi come l'ansia e l'irritabilità. Inoltre, una respirazione consapevole aiuta a migliorare la percezione del proprio corpo, incoraggiando una connessione più profonda tra mente e corpo.

Questo non solo supporta la gestione dei sintomi motori, come il tremore o la rigidità, ma anche quelli non motori, come i disturbi del sonno e la difficoltà nel gestire le emozioni.


Incorporare esercizi respiratori nella routine quotidiana, combinandoli con l'utilizzo degli oli essenziali, aiuta il paziente a sviluppare una maggiore resilienza e un senso di controllo, migliorando così la qualità della vita.

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L’approccio olistico alla cura della persona affetta da Parkinson non significa abbandonare i farmaci allopatici, che rimangono essenziali per rallentare la progressione della malattia.

Tuttavia, combinare la terapia farmacologica di base con un approccio alla persona che preveda trattamenti complementari come l’aromaterapia, può migliorare la qualità della vita del paziente, riducendo il bisogno di ulteriori farmaci per sintomi collaterali come insonnia e ansia.

Non si tratta di trovare “l’olio essenziale giusto contro il Parkinson”, perchè non esiste, ma di percorrere insieme un cammino di cura che metta al centro la persona, non la malattia.

Ogni paziente è una persona e come tale è unica, e così deve essere il suo piano di cura. Solo attraverso un approccio inclusivo, che unisca medicina allopatica e terapie naturali, possiamo davvero fare la differenza nella vita delle persone affette da questa malattia complessa e multifattoriale.

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